IL FINOCCHIETTO SELVATICO: UNA PIANTA DALLE MILLE VIRTU' TRA LEGGENDA E CURIOSITA'
Finocchietto selvatico: una pianta dalle mille virtù tra leggenda e curiosità.
Eccoci con un altra chicca sulle erbe aromatiche, il finocchietto selvatico che già nel Medioevo, era considerato un’erba magica e aveva la proprietà di scacciare gli spiriti maligni.
Fin dall’antichità soprattutto in centro e sud Italia, ha sempre avuto un posto rilevante in cucina, come erba aromatica; sia per il suo profumo intenso che dona un sapore inconfondibile agli alimenti, sia per la sua capacità di favorire la formazione di latte durante l’allattamento delle neo mamme.
Le sue proprietà nutrizionali e fitorapiche erano note già dall’antichità, infatti Ricchissimo di principi attivi come di anetolo, un fitoestrogeno che presenta notevoli benefici per il sistema digestivo:
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favorire la digestione;
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antinfiammatorio;
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antispasmodico e diuretico;
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oltre che essere un toccasana per chi soffre di aerofagia, stipsi, gonfiori e problemi intestinali. E non trascuriamo il fatto questa pianta aiuta a combattere l'alitosi.
Curiosità:
Sai da dove deriva il termine “infinocchiare”? Pensa che nei tempi che furono, alcuni ristoratori utilizzano il finocchietto per coprire il sapore sgradevole del vino e dei piatti scadenti, da qui il termine infinocchiare.
Conosciamolo meglio insieme:
Cos’è il finocchio selvatico e quali parti usare:
Pianta perenne aromatica rustica che cresce nelle zone costiere con terreno arido è una pianta spontanea e cresce in campagna sui bordi dei campi e dei sentieri, soprattutto al centro e al sud. Può raggiungere due metri di altezza, dalle foglie filiformi sottilissime e di color verde acceso, In estate, fiorisce e produce dei fiori gialli e profumatissimi, riuniti in infiorescenze dalla forma ad ombrello. Da questi fiori avranno origine dei piccolissimi frutti o acheni (impropriamente chiamati “semi”), di colore verde-grigiastro.
Il periodo della Raccolta:
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a raccolta delle foglie verdi e aromatiche si effettuata a partire dalla primavera e fino alla fine dell’estate. Si consigliata di usarle in cucina appena raccolte si sconsiglia di essicarle o congelarle, in quanto perdono il loro sapore aromatico. Mentre per la raccolta dei frutti o semi si effettua da metà agosto fino a settembre inoltrato, si utilizzano freschi per la preparazione di tisane e ricette dolci e salate, oppure si possono essiccare per essere conservati a lungo.
Utilizzo in cucina: i semi di finocchio vengono usati per aromatizzare prodotti e pietanze in quanto dona un sapore inconfondibile agli insaccati (come la famosa finocchiona toscana) e formaggi, ma anche ragù e minestre, primi e secondi piatti di carne e pesce, biscotti e prodotti da forno (come i finocchini del Monferrato o i taralli pugliesi). Mentre le foglie e semi del finocchietto sono usati sin dall’antichità per preparare tisane depurative e digestive o si possono far macerare nell’alcool puro, per avere un liquore aromatico.
Adesso vediamo le ricette tradizionali regionali già conosciute fin dall’antichità e prepariamole insieme:
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Tisana al finocchietto selvatico: Fate una bella passeggiata nei campi e raccogliete i semi o le barbe del finocchietto selvatico per preparare una bevanda aromatica con proprietà digestive, diuretiche, depurative e antinfiammatorie:
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1 litro di acqua
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10 g. di semi o barbe di finocchietto selvatico
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miele a piacere
Preparazione: prendere un pentolino e mettere l’acqua e far bollire per tre minuti, nel frattempo prendi i semi e pestali e lascia infusione per almeno 10 minuti insieme alla barbe di finocchietto , filtrare e bere calda o tiepida.
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pasta con le sarde
I
ngredienti:
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Bucatini 400 g
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Finocchietto selvatico 150 g
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Sarde 300 g
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Pinoli 30 g
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Uva passa 25 g
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Acciughe sott'olio 6 filetti
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Zafferano 0,5 g
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Olio extravergine d'oliva q.b.
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Sale fino q.b.
Preparazione: Per iniziare, mondate il finocchietto, scegliete le foglie più tenere e lessatele per cinque minuti in acqua bollente. Scolatelo e conservate l’acqua, che userete in seguito per la cottura della pasta. Mettete l’uvetta a mollo in acqua. Pulite le sarde, apritele in due a libro, eliminate lisca e testa, e tagliatele a pezzi. Tritate la cipolla. In una pentola con un fondo d’olio, fate soffriggere la cipolla con i filetti d’acciuga. Aggiungete lo zafferano sciolto in mezzo bicchiere d’acqua. Aggiungete poi i pinoli e l’uvetta, mescolate e fate insaporire per un paio di minuti. Aggiungete le sarde e il finocchietto tritato, coprite con un coperchio e lasciate cuocere ancora per qualche minuto, regolando di sale. Nel frattempo, fate cuocere i bucatini nell’acqua di cottura del finocchietto selvatico. Scolateli al dente e trasferiteli nella padella con gli altri ingredienti. Mescolate delicatamente. Servite ben caldo con aggiunta, se desiderate, di mollica croccante.
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Liquore al finocchietto
I
ngredienti:
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300 grammi di foglie di finocchietti selvatici teneri
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700 grammi di zucchero
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1 litro di alcool ad uso alimentare
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800 ml di acqua
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1 cucchiaino di semi di finocchietto da schiacciare
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la buccia (solo gialla) di un limone
Preparazione:
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Mettete per 10 giorni in infusione l’alcool con le foglie e i semi di finocchietto in un contenitore a chiusura ermetica;
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Ogni 2 giorni, agitate il vaso per almeno un paio di minuti;
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Al termine del periodo di macerazione, mettete lo zucchero nell’acqua e preparate uno sciroppo che farete bollire per un paio di minuti ( lo zucchero deve essere ben sciolto);
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Lasciate raffreddare e poi aggiungetelo all’alcool e i semi di finocchietto schiacciate;
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Chiudete ermeticamente e lasciate riposare il tutto per almeno un giorno intero.
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Filtrate il vostro preparato e procedete ad imbottigliare il liquore in bottiglie trasparenti che ne valorizzino il colore.
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Il vostro liquore al finocchio dovrà riposare almeno per 3 mesi prima di poter esser servito.
Care amiche, dopo due anni sono tornata, spero che abbiate apprezzato questa chicca, grazie per la vostra presenza … arrivederci al prossimo mese con un nuovo argomento e nuove ricette e tanto altro Elda.